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di Arthur Gonzalez, Razones de Cuba

 

Coloro che accusano Cuba di qualsiasi azione che compia per far rispettare le leggi, specialmente contro coloro che le violano deliberatamente al servizio degli Stati Uniti, di fronte a eventi reali che calpestano i diritti civili e umani, fanno un silenzio totale come se fossero sordi, ciechi e muti. Uno dei recenti casi di violazione dei diritti civili e umani si è appena verificato negli Stati Uniti, un paese che rivendica il diritto di redigere liste per accusare le nazioni che si rifiutano di inginocchiarsi davanti ai loro piedi, quando in realtà sono loro a commettere quotidianamente le maggiori violazioni dei diritti umani. Il caso in questione è quello di Thomas Raynard James, un nero americano che ha trascorso 32 anni in prigione, condannato all’ergastolo per un crimine che non ha mai commesso. La sua condanna è stata giudicata con un’evidente mancanza di prove, fino a quando i suoi appelli non sono stati analizzati da un tribunale di Miami, in Florida, che ha stabilito il 26 aprile 2022 che era innocente. ...continua a leggere "DOVE SONO I DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI NEL CASO DI THOMAS RAYNARD JAMES?"

Fu un anno straordinario quello compreso tra la primavera del 1920, durante la quale si svolse il durissimo sciopero dei Cinquanta giorni, una delle più ampie agitazioni agrarie del Paese, seguito a settembre dall’occupazione delle fabbriche, e la primavera del 1921. Sotto l’impulso dei «dieci giorni che sconvolsero il mondo» - la rivoluzione di ottobre - milioni di lavoratori si mobilitarono e scesero in lotta animati da una volontà e da una speranza di riscatto senza precedenti. Gli avvenimenti, le ragioni, le vite e le aspirazioni dei protagonisti dimenticati di quella stagione epica, sono ricostruiti in questo libro, prima, in modo sintetico, a livello generale poi nello specifico della realtà novarese, che fu una delle più attive nella costruzione del nuovo partito comunista. 

Presentazione del libro: 21 aprile 2022, ore 18, Cacciana di Fontaneto d'Agogna, area chiesa

22 aprile, ore 21, Madonna del Sasso, Municipio

...continua a leggere "1921-2021 CENTO ANNI DI COMUNISMO NEL NOVARESE"

La polemica sulla parificazione tra la Resistenza italiana e la reazione militare ucraina all’invasione della Federazione russa rappresenta sia un ulteriore degrado del linguaggio e delle retoriche mainstream sia un nuovo abbassamento del profilo del “dibattito” culturale e politico. Inoltre, il contesto di propaganda di guerra in cui questo paragone viene sciorinato e lo scatenarsi delle campagne d’odio e delle fobie politiche che lo circondano aggravano la portata del danno e del caos comunicativo. Infatti, da un punto di vista storico e politico, non c’è possibilità di confronto tra Resistenza italiana e guerra in Ucraina. Se invece usiamo la parola “resistenza” in senso retorico, certamente l’Ucraina si difende da un’aggressione, oppone resistenza. Ma, se scendiamo a questo livello, gli esiti potrebbero essere paradossali, perché qualcuno potrebbe considerare “resistenza” anche quella dei nazisti, quando le parti si invertirono e gli eserciti alleati occuparono la Germania. Rimanendo su questo piano, non c’è soluzione, c’è solo una gran confusione sul significato delle parole che si trasforma magicamente in disordine nelle teste (che a molti serve). Allora il senso e la qualità della resistenza devono essere definiti dai contenuti politici e di classe ed è per questo motivo che la Resistenza italiana rappresenta una realtà del tutto diversa. ...continua a leggere "C’È RESISTENZA E RESISTENZA"

I LAVORATORI RIFIUTANO DI CARICARE GLI AEREI. Sabato 19 manifestazione USB al Galilei

Diamo diffusione al comunicato dell'USB pisana

Pisa, 14/03/2022 20:15. Alcuni lavoratori dell’aeroporto civile Galileo Galilei di Pisa ci hanno informato di un fatto gravissimo: dal Cargo Village sito presso l'Aeroporto civile partono voli “umanitari”, che dovrebbero essere riempiti di vettovaglie, viveri, medicinali e quant’altro utile per le popolazioni ucraine tormentate da settimane da bombardamenti e combattimenti. Ma non è così!

Quando si sono presentati sotto l'aereo, i lavoratori addetti al carico si sono trovati di fronte casse piene di armi di vario tipo, munizioni ed esplosivi.

Una amara e terribile sorpresa, che conferma il clima di guerra nel quale ci sta trascinando il governo Draghi. ...continua a leggere "DALL’AEROPORTO DI PISA ARMI ALL’UCRAINA MASCHERATE DA AIUTI UMANITARI"

Sabato 5 marzo, commemorazione del 77° anniversario dell'eccidio della Pozzasca di Serravalle Sesia. Il ritrovo è alle ore 13.30 in piazza Antonelli di Maggiora e alle 14.30 al monumento ai partigiani della 84a "Strisciante Musati" presso il cimitero di Lozzolo. Quest'anno la memoria del sacrificio dei caduti della Pozzasca assume un particolare significato per la condizione di emergenza bellica e per attualizzare i valori della Resistenza: NO alla guerra! Rispetto dell'art. 11 della Costituzione e nessun coinvolgimento dell'Italia in operazioni armate! Fuori la NATO dall'Italia! Solidarietà con i popoli vittime del conflitto!  La locandina dell'evento:

Pozzasca 5 marzo 2022

 

Proponiamo il contributo di Davide Conti postato l’11 febbraio 2022 su “Rifondazione comunista”

Il lager fascista di Arbe

Lettera agli ex jugoslavi. Ieri [10 febbraio 2022] una circolare del Ministero dell’Istruzione ha paragonato le foibe alla Shoah giungendo all’estremo della falsificazione storica. Ci saranno polemiche ma basterà dichiarare che è stata una svista. Intanto però questo aberrante concetto lo faremo circolare pubblicamente ed è questo l’importante perché sarà il primo passo per una sua diffusione nel senso comune.
Cari amici della ex-Jugoslavia, Vi scriviamo dopo che qui in Italia è appena trascorso il giorno del ricordo istituito per commemorare le vittime delle foibe del settembre-ottobre 1943 e del maggio 1945.
Sappiamo che il 10 febbraio è una data storica che riguarderebbe il Trattato di Pace di Parigi del 1947 e non le foibe, ma questa fa parte del modo italiano di rileggere il passato.
È un giorno importante poiché grazie a questa memoria selettiva; alla retorica istituzionale che da anni la accompagna; alla strumentalizzazione che ne fa l’estrema destra parlamentare e non; alla messa all’indice degli studiosi che osanodiscuterlo, noi possiamo usare il ricordo per dimenticare.

Nel giorno del ricordo noi dimentichiamo:

...continua a leggere "IL GIORNO DEL RICORDO ITALIANO È FATTO PER DIMENTICARE"

Particolare di un manifesto fascista della RSI

La giunta di destra della Regione Piemonte ha deciso di propagandare il Giorno del ricordo con un manifesto-locandina che “ricorda” anche le grafiche della repubblica di Salò (un doppio ricordo, dunque): ombre fosche e rosso violento; comunisti armati, enormi e mostruosi con inquietanti stelloni rossi infuocati in testa; piccole, innocenti vittime in… giacca e cravatta che fuggono terrorizzate. La provocazione non è nuova, né originale (ricordate i manifesti elettorali della DC in piena guerra fredda?), era prevedibile e non sarà certamente l’ultima. In realtà, la volgare retorica del manifesto, e la violenta falsificazione storica che porta con sé, sono gli aspetti più appariscenti ma meno importanti di una manovra politica rozza ma ben più ambiziosa i cui obiettivi vanno ben al di là delle polemiche di questi giorni. Per capire meglio, ne ricostruiamo il backstage che vede all’origine due insospettabili espressioni della società civile e dell’attività artistica piemontesi: la Fondazione Circolo dei lettori e l’Anonima fumetti di Torino. Non sappiamo fino a che punto questi due sodalizi siano soddisfatti del loro coinvolgimento in questa squallida vicenda, ma il modo con cui sono stati strumentalizzati dalla giunta regionale di ...continua a leggere "IL GIORNO DEL RICORDO IN UN MANIFESTO VERGOGNOSO"

Non c’è altro da aggiungere. Con l’elezione del Presidente della Repubblica, la parabola della degenerazione del sistema politico italiano ha compiuto un altro passo in discesa. Il dato fondamentale è stato l’incapacità di questo ceto politico di selezionare al suo interno e di candidare una solo faccia minimamente presentabile. Il che, tra l’altro, la dice lunga sul rispetto e sulla fiducia che i parlamentari ripongono nei confronti di se stessi, dei loro colleghi e del loro ruolo. Nei nomi proposti durante gli scrutini alla fine si è trovato un po’ di tutto come in una vecchia soffitta dal tetto squarciato: qualche vecchia cariatide della balena bianca; topi di ministero; sinistri scricchiolii di servizi di sicurezza (nome che, solo al pronunciarlo, evoca alcune tra le pagine più tetre della repubblica); magistrati; avvocati e ministri berlusconiani. Mancava solo, ingiustamente dimenticato, il bibliotecario Giuseppe Garibaldi del film di Claudio Bisio.  Il tutto è stato abbondantemente annaffiato da ...continua a leggere "UN ALTRO SPETTACOLO INDECOROSO"

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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