Le ultime elezioni comunali hanno consegnato, o riconsegnato, le nostre città a giunte di destra che rappresentano minoranze sempre più esigue e comitati d’affari ancor più insaziabili e spietati. A Borgomanero, tutto si è risolto al primo turno: poco più della metà del 58% dei votanti (nel 2012 votò più del 66%) ha scelto il primo cittadino. A Omegna, al ballottaggio, si è recato alle urne meno della metà degli elettori e la prima lista vi era giunta col 39% dei consensi. A Borgosesia, gli elettori sono diminuiti dal 70 al 65% e la lista vincente si è attestata sul 38%. I conti sono presto fatti: a Borgosesia, chi governa rappresenta un quarto dell’elettorato; a Borgomanero il 29 %; a Omegna, nel primo turno, raggiunge appena il 20%. Nei tre centri, su quasi 42 mila elettori, hanno disertato le urne più di 17 mila cittadini. Non c’è dubbio alcuno: nei prossimi anni, le amministrazioni delle nostre città saranno espressioni di minoranze.
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