Sembra proprio che a Sigonella, Sicilia, Italia, sventoli solo la bandiera a stelle e strisce degli yankee. Già base missilistica negli anni ’80 per volere di Craxi, poi capitale mondiale dei droni da guerra, quindi avamposto delle forze speciali di pronto intervento degli USA e della NATO, sta per diventare centro strategico per i programmi di supremazia nucleare planetaria degli USA. A breve, entrerà in funzione nella grande base siciliana la Joint Tactical Ground Station, la stazione di trasmissione e di ricezione satellitare del sistema di “pronto allarme” USA per l’identificazione del lancio di missili balistici con testate nucleari, chimiche, biologiche o convenzionali. Il 13 aprile 2016, il generale David L. Mann, durante la sua audizione al Comitato per le forze armate del Senato USA, dichiarò «Quest’anno abbiamo ottenuto il sostegno del governo italiano per ricollocare il JTAGS presso la Sigonella Naval Air Station». Senza informare il parlamento e cittadini, nel silenzio della stampa, il governo Renzi-Pinotti, segretamente si prostrava alla volontà degli yankee. Il Dipartimento US Navy ha affidato i lavori di costruzione del nuovo impianto militare alla ditta D’Auria Costruzioni di Lamezia Terme per un importo di 1.776.232 euro. Vale la pena di ricordare che, nel luglio del 2017, questa società è stata “attenzionata” dai Ross dei Carabinieri e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Inoltre, il titolare della ditta, Mario D’Auria, è stato raggiunto da un avviso di reato per “truffa in concorso, aggravata dalle modalità mafiose”. Si può ben dire che gli yankee sappiano sempre cercarsi i compari giusti.
