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ULTIMO AVVISO

L’allarme lanciato nel dicembre 2017 da più di 15000 scienziati della comunità internazionale sulla condizione del pianeta non è solo un allarme ma un disperato appello. Dal primo documento del 1992, la situazione è andata peggiorando rapidamente e il baratro dell’autodistruzione ambientale dovuta ai cambiamenti climatici irreversibili è sempre più incombente.
Non allarmismo ma realismo ha spinto la comunità scientifica internazionale a denunciare con forza lo stato della Terra. Il quadro è desolante: il buco dell’ozono; le riserve d’acqua dolce in diminuzione con il conseguente aumento della desertificazione; il collasso della pesca marina e l’aumento delle aree morte negli oceani; l’irrefrenabile deforestazione e il declino delle biodiversità. Gli ultimi tre anni sono stati i più caldi dal 1880 a causa dei cambiamenti climatici di origine antropica provocati dall’utilizzo massiccio di combustibile fossile e dagli allevamenti intensivi di animali da carne. Infine, l’incremento demografico della popolazione mondiale che è cresciuta di due miliardi di individui in meno di 25 anni. Inoltre, dagli studi del MIT (Massachusetts Institute of Technology), molto dipenderà dalla risposta degli oceani, i principali regolatori del clima che finora hanno svolto un importante servizio eco-sistemico assorbendo le emissioni di anidride carbonica. Già fin d’ora l’anidride sta mettendo a repentaglio il sistema marino minacciato anche dalle microfibre di plastica. Le previsioni e le valutazioni espresse nel libro “I limiti dello sviluppo”, edito nel 1972 dal Club Roma di Aurelio Peccei, si sono tutti avverati.
Emergono dal documento del dicembre 2017 indicazioni importanti per cercare in poco tempo di fermare la catastrofe con azioni limitate, fattibili ma necessarie. Creare più riserve naturali protette terrestri, marine e di acqua dolce, finanziate e gestite da enti sovranazionali. Avviare a breve un piano mondiale di riforestazione per ripristinare aree ed escosistemi ormai compromessi. Ridurre la cementificazione e il consumo del suolo, per recuperare anche il dissesto idrogeologico. Abbattere lo spreco del cibo e degli alimenti, come dire meno allevamenti intensivi con conseguente diminuzione dell’inquinamento. Questo per quanto riguarda le attività umane nell’ambiente. Vi è poi tutto il settore industriale, fattore primario dell’agonia di Gaia. La riconversione a energia pulita e rinnovabile deve essere all’ordine del giorno di qualsiasi governo per avviare un modello di sviluppo industriale ecosostenibile evitando di depredare selvaggiamente le risorse del pianeta. Tali suggerimenti possono e devono essere attuati nel breve periodo per porre un piccolo rimedio al pericolo di implosione ambientale della nostra Terra. Per i comunisti e la Sinistra,quella con la S maiuscola, deve essere invece progetto centrale per unire, ripartire nella lotta culturale, sociale e politica per l’alternativa e per il socialismo. Quanto sta avvenendo rappresenta l’inevitabile fallimento del capitalismo; infatti, è nella natura stessa del sistema capitalista lo sfruttamento dell’uomo e il suo assoggettamento culturale al consumismo e allo spreco, la razzia delle risorse della Natura. Lor signori e il sistema capitalista sono i responsabili dell’agonia della Terra, e la conferma viene proprio dall’appello disperato lanciato dalla comunità scientifica internazionale. Dobbiamo mettere al centro del nostro agire culturale, sociale e politico un progetto nuovo di società e di sviluppo, il che vuol dire equità, giustizia, rispetto, conservazione di risorse naturali, limitazione dei consumi e degli sprechi, dignità e vita alle donne e agli uomini senza voce e umiliati dalla povertà e dallo sfruttamento capitalista che permetta infine la sopravvivenza del pianeta. Necessita certamente un impegno collettivo che parta da ognuno di noi. Indispensabile diventa il progetto per il socialismo di cui tutti i comunisti devono essere protagonisti insieme, per unire attraverso lo studio, l’analisi, la lotta tutte le donne e gli uomini che ancora non hanno perso la speranza di lasciare ai propri figli e nipoti un mondo migliore.

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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