Maggiora, ridente paese adagiato nelle colline del Medio novarese, posizionato all’interno del supervulcano della Valsesia, principale borgo dell’itinerario storico, culturale e artistico dell’architetto Alessandro Antonelli, qui residente e qui sepolto, genio della Mole Antonelliana a Torino e di molto altro, luogo di produzione dell’ottimo vino Boca doc, e “Città del vino” da sempre, da questi giorni può tranquillamente essere definito “paese delle discariche”. Infatti, con l’assenso dell’amministrazione comunale e di tutto il Consiglio comunale di Maggiora sul suo territorio posizionate a sud, al confine con il limitrofo sottostante comune di Cureggio, area nota come “Regione Morosa”, vi saranno in totale ben 2 discariche di
cosiddetti “rifiuti inerti”. Ben due perché la prima discarica autorizzata dalla Conferenza dei servizi di Novara nel 2017 è in fase di riempimento, e la seconda di più limitate dimensioni è stata deliberata dalla Cds il 19 di giugno scorso. Tutto è avvenuto, come spesso accade, nel silenzio, senza la possibilità di presentare osservazioni, note, chiarimenti, all’insaputa dei cittadini e dei paesi confinanti con Maggiora. Ci si è trovati davanti al fatto compiuto e all’impossibilità di costruire un’opposizione e un’alternativa. Sono due discariche che insistono su di un’area inserita nell’ambito paesaggistico territoriale provinciale. La prima di mc 87.820 su di una superficie 10.780 mq e la seconda di mc 31.500 per una superficie di 11.046 mq. La prima discarica accoglie numerosi CER, (codici dei rifiuti) un’ampia tipologia di «rifiuti inerti» alcuni dei quali sono «polveri e residui, fanghi di dragaggio, rifiuti derivanti dal trattamento meccanico dei rifiuti, fanghi filtropressati contenenti materiali ceramici, sterili e altri residui di lavaggio e di pulitura dei minerali e altri». Per la seconda discarica, è stato necessario una variante al Prgc di Maggiora, essendo l’area a destinazione agricola. Con voto unanime del Consiglio comunale di Maggiora si è cambiata la destinazione d’uso. Anche in questa discarica saranno collocati «rifiuti inerti» quali «scorie di fusioni, miscele bituminose diverse di quelle del CER 17 03 01, scorie non trattate, forme e anime di fonderia diverse di quelle del CER 17 03 01» e altri. Ricordiamo infine che agli inizi degli anni ’90 la regione Piemonte individuò l’area della Morosa come sito del piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti. Allora il Comune di Maggiora, con uno studio approfondito e dettagliato, dimostrò la non idoneità del luogo e la regione Piemonte stralciò l’area dal suo Piano. Ora, cosa è cambiato a livello geologico, morfologico in località Fornaci di via Gobetti?
Per questa seconda discarica , l’Ass .Naz. Proposta Comunista, venuta a conoscenza della documentazione e del fatto che vi erano già state due Conferenze dei servizi in Provincia a Novara, ha avanzato l’osservazione in merito che qui riportiamo. Tale opposizione è stata respinta e di conseguenza deliberata l’autorizzazione all’impianto, a questa seconda discarica.
"Provincia di Novara
Settore Ambiente Ecologia Energia
Via Greppi 7, 28100 Novara.
E pc : Egr. Sig. Sindaco Comune di Boca
Egr.Sig. Sindaco Comune di Cureggio
Egr. Sig, Sindaco Comune di Borgomanero
Oggetto : osservazione per terza Conferenza dei Servizi del 19 giugno 2018 in merito all’impianto D1 per rifiuti inerti in deroga art.208 del D.LGS 152/2006 in località Fornaci, via P.Gobetti in Maggiora, Novara.
Annotazione : l’Ass. Naz. Proposta Comunista di cultura e politica, nel presentare di seguito le osservazioni a quanto in oggetto, riconosce il ritardo di conoscenza del progetto e come tale il contributo che apporta alla terza conferenza dei servizi è limitato e non dettagliato.
Osserviamo anzi tutto con stupore che nell’ambito della relazione 1A «distanza minima dai centri abitati e dalle abitazioni» si fa riferimento a Fr.ne Bellaria in Comune di Cureggio SSE a 1.400 m. Rammentiamo trattasi della fr. Piano Rosa in Comune di Cureggio e che detta definizione appariva in una passata cartografia e con perplessità ci domandiamo su quale attuale cartografia sia stato elaborato il progetto . Infatti, nel suddetto capitolo non risultano essere segnalate alcune abitazioni civili, attività industriali anche di recente collocazione, nel Comune di Maggiora in via Gobetti compresi in circa 200 mt dal previsto impianto. Questo dato pone seri dubbi sulla sicurezza della salute pubblica dei residenti nell’area e sulla credibilità del progetto in quanto non si avverte una realistica valutazione dell’esistente, abitazioni civili e famiglie ivi residenti innanzi tutto.
Notiamo con stupore che, nella relazione 1°A , 10.3 «presenza di opere di captazione», risulta assente la segnalazione di un pozzo di captazione acqua potabile in comune di Cureggio, località Bergallo posizionato nella valle del torrente Sizzone, immediatamente sotto l’area interessata dall’impianto in oggetto che si immette nella rete pubblica del Comune di Cureggio. Acqua, un bene vitale per la vita della comunità. Rischiare di comprometterla ora o fosse anche nel lungo periodo è un danno che non si deve fare alle future generazioni.
Osserviamo come non compaia e non sia previsto nessuno studio o piano serio in riferimento alla neutralizzazione o inertizzazione dei rifiuti in entrata dell’impianto.
In riferimento a «Chiarimenti» in data 15/05/2018 nota 6, si fa notare che il luogo lavaggio mezzi che si intende utilizzare sarà lo stesso che attualmente è utilizzato dalla ditta Ital Argille srl di Borgomanero, ma non risulta essere inserito nella scrittura privata intervenuta fra la medesima e il proponente come dalle «Integrazioni» presentate nel marzo 2018.
Osserviamo come da comunicazione del 4 giugno 2018 «ad integrazione dei chiarimenti trasmessi in data 24 maggio 2018» ci appare almeno dubbioso il riferimento sul tempo impiegato dal percolato per attraversare la geomembrana composita, rispetto a quanto previsto dalla vigente normativa, pari a 173 giorni (???), mentre il proponente dichiara che la sua soluzione prevede un tempo pari a 3.761: che sia un refuso, come il valore indicato alla pagina 30 della relazione descrittiva?
Vogliamo infine ricordare come questo nostro territorio sia sottoposto a vincolo paesaggistico e sia parte integrante del piano paesaggistico provinciale e su tutta l’area insistano coltivazioni e produzioni di eccellenza agro-alimentari quali il Boca doc, su cui molte aziende hanno investito favorendo inoltre un rilancio del turismo. Rammentiamo ancora come questa parte del novarese è interessata dalla storia e dall’opera dell’architetto Alessandro Antonelli, genio ineguagliato. Ricordiamo che il territorio del medio novarese è già stato ampiamente compromesso da impianti di smaltimento quali Ghemme e Barengo, senza dimenticare il disastro ecologico della Pulinet di Boca collocata nelle vicinanze del previsto impianto, con gravissimi costi per la collettività e l’Ente Provincia e Regione Piemonte .
Prendiamo atto che l’impianto in oggetto essendo di “modeste” dimensioni non ricade nella valutazione di VIA, ma riteniamo necessiti sempre di un più ampio confronto e partecipazione coinvolgendo i Comuni limitrofi che almeno dovrebbero avere comunicazione di quanto si intende realizzare. Oltre a questa considerazione vogliamo porre una domanda. Come è possibile che ben tre Conferenze dei Servizi debbano analizzare un progetto chiaramente con limiti e inadempienze gravi tant’è da richiedere appunto tre riunioni ? Se un cittadino incaricasse un tecnico di progettargli una casa, dopo ben tre volte il progetto non rispondesse né ai suoi desideri, né ai dettati legislativi, ritenete che quel cittadino manterrebbe l’incarico a quel tecnico o ne perderebbe la fiducia? Questo è il paradosso della vicenda discarica in oggetto.
Per le osservazioni sopra esposte con l’unico intento di difendere la salute e la vita futura dei cittadini, per salvaguardare il territorio e il paesaggio meraviglioso del medio novarese di grande interesse storico e di eccellenze agro alimentare da valorizzare ,
“Proposta Comunista”,Associazione Nazionale di cultura e politica e di promozione sociale senza scopo di lucro per promuovere la cultura e la realizzazione della società socialista in Italia,
esprime forte e ferma OPPOSIZIONE E CONTRARIETA’ all’impianto in oggetto e
CHIEDE
Alla Conferenza dei Servizi del 19 giugno 2018 DI NEGARE DEFINITIVAMENTE L’AUTORIZZAZIONE AL PROGETTO DI DISCARICA D1 per rifiuti inerti in via P.Gobetti, località Fornaci in Maggiora.
Maggiora 17 giugno 2018 pervenuta alla 3 Conferenza dei Servizi in Provincia di Novara del 19/06/2018
L’impegno profuso da Proposta Comunista non è valso a nulla. I giochi e gli interessi erano già fatti con il beneplacito di tutti “difensori dell’ambiente” e “sfruttatori del territorio” nostrani. Eppure soluzioni alternative, più rispettose della salute pubblica e del territorio, vi sono. La Regione Piemonte ha censito oltre 150 miniere sotterranee dismesse e abbandonate che opportunamente messe in sicurezze potrebbero essere siti idonei per depositarvi rifiuti anche pericolosi. In altri paesi europei questo avviene da almeno 30/40 anni con bassissimo rischio per le comunità. Ed ancora i “buchi” provocati dall’escavazioni potrebbero essere trasformati in invasi di raccolta acqua per uso industriale e agricolo, salvaguardando così l’utilizzo dell’acqua potabile ai soli fini civili. Ci sono le soluzioni, bisogno anteporre agli interessi di pochi e del mercato, gli interessi dei tanti, dei cittadini, del bene comune e pubblico.
Valga questa vicenda per far capire a tutti i cittadini che il vero cambiamento parte solo da noi con più partecipazione, impegno e lotta democratica per difendere insieme il futuro dei nostri figli e l’ambiente in cui noi oggi viviamo."