Arriveranno a giorni 497 medici cubani in soccorso dell’ormai cronico fallimento della sanità calabrese. Il Presidente della regione calabra ha stipulato un accordo con il Ministero della salute Pubblica della Repubblica Socialista di Cuba per usufruire della professionalità e capacità dei medici cubani al fine di garantire almeno il minimo indispensabile di quello che rimane del disastro del sistema sanitario in Calabria, con la non tanto nascosta speranza di un miglioramento del servizio grazie al loro aiuto. Stiamo parlando della regione di un paese l’Italia membro del G7, club dei paesi più ricchi del mondo, fondatore dell’Europa. Eppure si è dovuto dopo anni di clientelismo, tangenti, corruzione, commistione degli enti pubblici e della politica di tutti i partiti con la malavita; di incapacità organizzative e programmatiche chiedere infine alla piccola, povera e sottosviluppata Cuba – in questo modo l’Occidente giudica l’isola caraibica – di affrontare l’emergenza sanitaria in Calabria. Come mai si fa ricorso ad un “regime comunista” come dite voi signori, per salvare la vita dei cittadini calabresi?
Quella piccola caparbia nazione che gli yankee cercano di strangolare da oltre 60 anni di embargo senza riuscirci, ha sviluppato un sistema economico e sociale, pur con tutti i limiti e le difficoltà, per l’uomo e le sue esigenze al centro della politica e non il mero profitto speculativo, anche sulla salute dei cittadini, come avviene nel sistema capitalistico dei “grandi paesi del G7”. Il nostro beneamato e glorificato sistema di vita e di società esporta la democrazia con le guerre, le armi, la violenza e la morte.
La socialista Repubblica di Cuba esporta vita, progresso con i suoi medici, insegnanti, vaccini anti Covid e non solo verso paesi poveri, ma anche verso gli “sviluppati” paesi capitalisti occidentali. Questa è realtà scomoda del socialismo cubano di Fidel, Che Guevara, Raul, Diaz Canel ha dato con enormi sacrifici del popolo cubano a tutto il mondo, da sottacere e denigrare e da attaccare. Quel “regime” comunista come dite voi uomini bianchi con gli occhi azzurri e i dollari in tasca, vi chiede se questo vostro sistema è autenticamente “democratico” e se questa è “la libertà”, di non riuscire a garantire la salute dei cittadini della Calabria. Quel “regime comunista”, come lo chiamate voi lor signori, vi insegna che la democrazia e la libertà è garantire la vita, la salute, l’esistenza dignitosa dei cittadini e il diritto a potersi curare. Dice a tutti noi che un altro mondo è possibile. Vi dice, cari lor signori, pur tra problemi e difficoltà non viene mai meno la solidarietà fra i popoli, anche verso coloro come l’Italia che ingrata ha votato all’ONU a favore dell’embargo yankee all’isola. Il servilismo verso il potente è prerogativa dei nostri governanti. Poi quando siete in braghe di tela cercate l’aiuto di Cuba e dei suoi medici anche di colore, alla faccia dei razzisti nostrani. Lo hanno capito bene i Presidenti di destra di Piemonte e Lombardia durante la pandemia e ora della Calabria. Hanno capito d’aver bisogno dei comunisti cubani per risolvere i loro problemi. Peccato che tantissimi della pseudo sinistra italiana alla sola parola socialismo, comunismo, non solo stortino il naso e abbiano la puzza al naso, ma facciano di tutto per cancellare questa storia, questa realtà. Noi Comunisti sappiamo da che parte stare. Hasta la victoria siempre. Alfredo Perazza