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Un documentario di impressionante potenza narrativa, girato nel 2016 ad Aleppo da Waad Al Kateab (oggi ventinovenne) e dal documentarista inglese Edward Watts. Il documentario sta ricevendo premi da molti festival e unanimi apprezzamenti. La compiutezza stilistica e la cruda realtà ci costringono a guardare da vicino la morte che arriva dai bombardamenti sulla città di Aleppo, con la dedizione del personale medico che cerca di salvare le vittime - soprattutto bambini. Si capisce e si assiste all’indifferenza con cui l’Occidente guarda al massacro di civili in Siria. Vedrete tantissimi bambini arrivare nei ricoveri di fortuna dove spesso manca la luce e ci sono le macerie, risultato della distruzione mirata degli ospedali. Il filo narrativo è la lettera aperta dell’autrice alla figlia Sama (in arabo “Cielo”), concepita tra dubbi e angosce col marito, medico nel periodo più critico della guerra civile siriana.

Sama…cresciuta in un ambiente a dir poco insano. Una storia personalissima e universale insieme, simile a quella di tantissimi siriani costretti a fuggire, diario della vita quotidiana di una militante che ha studiato marketing all’ Università di Aleppo e che, vedendo progressivamente svanire i sogni di democrazia e decimati i compagni di lotta, decide di spiegare alla figlia, ma anche a se stessa e al mondo, perché abbia deciso di restare il più a lungo possibile in una zona così martoriata, mostrandoci senza filtri immagini di annichilente brutalità. Amore, impegno e speranza, non senza una punta d’incoscienza, vanno a braccetto.

La famiglia, alla fine del documentatio, approda in Europa.

Per il popolo siriano l’orizzonte è ancora buio, come quotidianamente vediamo

Quest’anno si festeggia il centenario della nascita di Gianni Rodari (Omegna, 23 ottobre 1920) e si ricorda il quarantesimo della scomparsa (Roma, 14 aprile 1980)

 

di Marco Travaglini

 

Universalmente riconosciuto come uno dei più importanti scrittori per l’infanzia del XX secolo, nacque nel capoluogo cusiano, sulle rive al Lago d’Orta dove i genitori, originari della Val Cuvia nell’entroterra della sponda lombarda del lago Maggiore, si erano trasferiti per lavoro. Nasceva in casa, in via Mazzini, una delle vie principali di Omegna, dove il padre, il fornaio Giuseppe Rodari, svolgeva la sua attività e la madre, Maddalena Aricocchi, lo aiutava.

Così Rodari ricordò il padre, morto nel 1929, quando il piccolo Gianni non aveva nemmeno dieci anni: «La parola ‘forno’ vuol dire, per me, uno stanzone ingombro di sacchi, con un’impastatrice meccanica sulla sinistra, e di fronte le mattonelle bianche del forno, la sua bocca che si apre e si chiude, mio padre che impasta, modella, inforna, sforna. Per me e per mio fratello, che ne eravamo ghiotti, egli curava ogni giorno in special modo una dozzina di panini di semola doppio zero, che dovevano essere molto abbrustoliti. L’ultima immagine che conservo di mio padre è quella di un uomo che tenta invano di scaldarsi la schiena contro il suo forno. È fradicio e trema. È uscito sotto il temporale per aiutare un gattino rimasto isolato tra le pozzanghere. Morirà dopo sette giorni, di broncopolmonite. A quei tempi non c’era la penicillina». ...continua a leggere "LA SCUOLA DI FANTASIA DI GIANNI RODARI"

Martedì 12 giugno, la maestra Flavia Cassaro è stata licenziata dall’Ufficio scolastico del Piemonte. Per antifascismo. La memoria va agli anni della prima guerra mondiale, quando furono confinati, incarcerati ed espulsi dalla scuola gli insegnanti pacifisti e internazionalisti. O ancora alle vergogne del ventennio fascista durante il quale maestre e maestri antifascisti furono aggrediti e percossi, umiliati e talvolta uccisi davanti ai loro scolari, perseguitati fin nell’intimità delle loro case, processati dal tribunale speciale e infine privati del lavoro e gettati sul lastrico. O ancora al periodo dello strapotere democristiano e clericale con le sue virulente campagne contro il «culturame» e la repressione contro tutte quelle forme di libertà pedagogica – tutelata dall’art. 33 della Costituzione – e di pensiero per qualsiasi motivo sgradite a preti e a plenipotenziari scudocrociati.
Se possibile, nel licenziamento di Flavia – di per sé una mostruosità giuridica –, c’è qualcosa di ancora più grave: la motivazione non riguarda infatti il suo comportamento sul posto di lavoro, che non è mai stato oggetto di contestazione da parte dei superiori, ma la sua vita di privata cittadina, i suoi comportamenti al di ...continua a leggere "TORINO, LICENZIATA PERCHÉ ANTIFASCISTA"

La Federazione degli Scienziati Americani in una recente pubblicazione afferma che gli USA mantengono in Europa 180 bombe nucleari B61 così collocate: 70 in Italia ( 50 Aviano e 20 a Ghedi Torre); 50 in Turchia; 20 in Germania; 20 in Belgio e 20 in Olanda. Inoltre, gli USA stanno ora realizzando le bombe nucleari B61-12 destinate a sostituire le B61 installate in Europa. È previsto per il 2020. Si conosce che la B61-12 non è solo una versione ammodernata della B61, ma una nuova e più potente ...continua a leggere "LA MINACCIA DI GUERRA"

Sono durati circa due mesi i cosiddetti “tavoli tecnici” sulle pensioni fra governo e sindacati per giungere alla pessima conclusione di non cambiare nulla nel merito della indegna controriforma Fornero. È stata minimamente ampliata la platea dei lavoratori, circa 20 mila, che potranno andare prima dei 67 anni. Cisl e Uil hanno firmato l’accordo con il governo affermando che «si è ottenuto di più di quanto richiesto nel 2016». Aggiungiamo noi: «Se questo è il modo di difendere i lavoratori e i pensionati da parte di questi sindacalisti, allora possiamo con soddisfazione dire ...continua a leggere "A PROPOSITO DI PENSIONI"

Riceviamo e pubblichiamo.

Nella sera di domenica 3 dicembre, è apparso sul ponte ferroviario della SP 229 uno striscione con una scritta di evidente intento razzista. Un’organizzazione neofascista ha firmato lo striscione e ha rivendicato il “blitz” con un comunicato on line.
Condanniamo questa azione prima di tutto per il suo contenuto strumentale teso a cavalcare la gelida ondata xenofoba che ormai da anni si è abbattuta sull’intera Europa. Contrapponiamo alla frode di lugubri e minacciosi slogan la forza della ragione, della pace e della democrazia. Siamo convinti che i problemi che la nostra società si trova ad affrontare non hanno soluzioni “semplici” e veloci e non si ...continua a leggere "ANPI NOVARA E BORGOMANERO – COMUNICATO"

Lo scorso 19 ottobre il progetto dell'Impianto di recupero argille, terre e fanghi non pericolosi, che la ditta Italhousing Ambiente Oleggio S.r.l. voleva realizzare a Boca, è stato ritirato durante la terza Conferenza dei Servizi di Novara. Il Consigliere delegato all'Ambiente della Provincia ha dichiarato alla “Stampa” che i proponenti «di fronte alla prospettiva di una bocciatura formale, hanno ritenuto di ritirarlo».
Si chiude così il primo capitolo di una vicenda iniziata nel tardo autunno dello scorso anno, quando, per caso, si scoprì l’esistenza di un progetto in itinere amministrativo che chiedeva l’autorizzazione per un impianto di «recupero argilla, terre e fanghi non pericolosi» della ditta Italhousing Ambiente Oleggio srl in Boca ...continua a leggere "ITALHOUSING. MANTENERE ALTA ATTENZIONE E VIGILANZA"

Due parti di idrogeno e una di ossigeno per dire “acqua”, in un pianeta che è fatto d’acqua per il 70%. Marco Paolini, in un suo monologo si chiedeva: “ Sulle rive dei fiumi, dei laghi, del mare – al confine dove l’acqua tocca la terra, dove l’asciutto diventa bagnato – com’è possibile piantare in terra un cartello con la scritta “privato”? “. In sostanza poneva la domanda delle domande: ma di chi è l’acqua? La risposta logica sarebbe : è di tutti! E’ risorsa, diritto, elemento fondante come l’ aria e come l’aria di difficile conversione in merce. Il suo essere bene indiviso nei secoli ...continua a leggere "Due parti di idrogeno e una di ossigeno"

E' morto Gianni Maierna. Ex partigiano, presidente dell’Anpi e per tanti anni amministratore pubblico a Verbania e alla provincia di Novara. Per il PCI prima e poi per Rifondazione Comunista. Gianni era nato a Intra 92 anni fa, nel 1925. Partecipò giovanissimo alla Resistenza, nelle file dei Gap di Intra e combattè per 18 lunghi mesi da partigiano. Operaio alla Rhodiatoce di Pallanza, nell'immediato dopoguerra, svolse inseguito un'attività in proprio con l’autofficina e il distributore di carburante in corso Cairoli a Intra. Gianni Maierna è stato tra i protagonisti della Casa della Resistenza di Fondotoce, dedicando gran parte del suo impegno e della ...continua a leggere "E’ MORTO GIANNI MAIERNA, PARTIGIANO E COMUNISTA"

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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