«La storia di ogni società esistita fino ad ora è storia di lotte di classi». Lo pensiamo come comunisti. Rivendichiamo con orgoglio questo nome che, con la bandiera rossa, è stato ed è il sogno di giustizia degli sfruttati di tutti i tempi.
Noi pensiamo che bisogna rimettere al centro della politica l’uguaglianza, la libertà, l’uomo e il suo lavoro: un lavoro per vivere in condizioni dignitose, oggi, un lavoro liberato, senza padroni né servi, senza classi e senza stato, domani. Vogliamo essere refrattari e antagonisti al potere e al capitale, tornando a pensare collettivamente, riprendendo i contatti con la realtà, facendo inchiesta. Dimensione collettiva, radicamento sociale e concretezza della lotta hanno da sempre per i comunisti due gambe su cui camminare: la memoria e l’internazionalismo.
Il nostro progetto è semplice. Non siamo né vogliamo essere un altro partito ma un’organizzazione basata sul principio della responsabilità, autofinanziata, solidale e di servizio. Vogliamo ritessere una tela di rapporti con i tanti compagni dispersi e isolati o delusi e ripiegati su se stessi, con quelle donne e quegli uomini che in questi ultimi anni hanno maturato convinzioni diverse sia dal pensiero unico sia da un generico essere di sinistra, con i giovani che hanno diritto di pensare che ci sia un futuro vivibile in un altro mondo possibile e che devono sapere che noi, con quelli come noi, abbiamo lavorato, lavoriamo e lavoreremo per questo.
settembre 2017