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Un’opera inutile voluta dal Consorzio della Baraggia

Valsessera. L’ampliamento della diga sul fiume Sessera nel Biellese durerà almeno 5 anni. Interesserà strade comunali e provinciali di una zona ampia comprendente

marcia diga valsessera sessera

tanti comuni fra i quali anche Roasio e Crevacuore, in un territorio fra i più interessanti paesaggi del basso biellese. Il progetto fortemente voluto dal potente “Consorzio della Baraggia” che gestisce la distribuzione dell’acqua per l’irrigazione delle risaie vercellesi, impatterebbe pesantemente e in modo dannoso sul territorio. Dei molti comuni coinvolti, quattro (Mosso, Pray, Coggiola e Trivero) animano giustamente la preoccupazione e la protesta dei cittadini riuniti nel Comitato, “Custodiamo la Valsessera No alla Diga”. La protesta, mai interrottasi, ha ripreso vigore in questi giorni dopo che il ricorso dei Comuni e ...continua a leggere "NO A UNA DIGA DEVASTANTE"

 Duecento anni fa, nasceva a Treviri in Germania Karl Marx. Dal vecchio cuore dell’Europa, egli lanciava al mondo il più generoso e il più potente dei messaggi di liberazione: «Proletari di tutti paesi, unitevi!» Il più generoso, perché lui, filosofo, emancipava il pensiero umano dalla schiavitù della speculazione fine a se stessa, comunque destinata a giustificare ingiustizie e sfruttamento e a puntellare l’ingordigia dei dominatori. Il più potente, perché dava alla classe degli sfruttati lo strumento principale per emanciparsi cioè la lotta, attraverso la quale i lavoratori si unificano, si organizzano, diventano soggetto politico e pongono con forza la necessità del ribaltamento dei rapporti di produzione. Ebbene, in duecento anni quella classe cosciente ha scritto pagine rivoluzionarie, gloriose e commoventi della storia dell’umanità, ne ha cambiato il corso, come un immenso mare, è salita alta, tutto travolgendo, per poi rifluire. Non si sentano sicuri gli sfruttatori globali di oggi: non hanno affatto vinto perché l’energia sterminata di quel mare è più che mai vitale e terribile. Aspetta solo il momento di scatenarsi.

Diminuiscono gli occupati, diminuiscono i dati ufficiali sulle morti bianche e sugli incidenti del lavoro, ma la strage continua, più feroce che mai. Ricordiamo la parole di Paolo Pietrangeli, nella canzone "Uguaglianza":

«T'ho visto lì per terra,
nel sole del cantiere,
le braccia e gambe rotte dal dolore;
dicevan ch'eri matto,
ma devo ringraziar la tua pazzia.
T'ho visto lì per terra,
poi t'ha coperto il viso
le giacca del padrone che t'ha ucciso;
ti hanno nascosto subito,
eri per loro ormai da buttar via. ...continua a leggere "SI CONTINUA A MORIRE DI LAVORO: PADRONI ASSASSINI"

Il comunicato di Comunisti per Gattinara

Sabato 10 marzo si è tenuta un'importante e bella manifestazione per ripristinare la necessaria e utile linea ferroviaria Arona-Santhià-Torino. L'iniziativa promossa da "Associazione Ferrovia Internazionale linea Santhià-Arona; Torino-Svizzera" con il Comune di Gattinara, ha visto la partecipazione di diversi Sindaci dei Comuni interessati dalla ferrovia e da molti cittadini sensibili e attenti alle problematiche della nostra città e del nostro territorio. Notata la presenza anche di giornalisti della ...continua a leggere "RIPRENDE L’IMPEGNO E LA LOTTA PER LA RIAPERTURA DELLA FERROVIA ARONA-SANTHIÀ-TORINO"

Fu lì che si concluse l’ultima resistenza di quello che Karl Marx definì “il primo governo operaio della storia”

Belleville, storico quartiere nel XX° arrondissement parigino, uno dei più popolari della “Ville Lumière”, s’innalza come Montmartre su uno dei colli più alti della città, sviluppandosi tra case e piccole vie tra il parco delle Buttes-Chaumont e il grande “cimetière de l’Est”, il Père-Lachaise. È lì, sul finire del 1915, che vide la luce – al 72 di Rue Belleville – la donna che incarnò una delle leggende e dei miti del filone realista della canzone francese. Si chiamava Édith Giovanna Gassion. Piccola, minuta come un “passero” (venivano chiamati così i bambini che vivevano nelle strade del quartiere), passò l’infanzia accompagnando con la sua voce le esibizioni del padre contorsionista per poi diventare la celebre Édith Piaf, l’usignolo di Francia.In rue de Belleville una targa ricorda la casa dove “nacque il 19 dicembre 1915 nella più grande miseria Edit Piaf, la cui voce, più tardi, sconvolgerà il mondo”.
Ma la collina di Belleville è conosciuta anche come quella dei martiri della Comune, delle barricate e delle strade che conservano tracce e memorie di lotte e ...continua a leggere "BELLEVILLE, DAGLI ULTIMI GIORNI DELLA COMUNE DI PARIGI A ÉDITH PIAF"

Governi e Aeronautica militare: come vengono distrutti i soldi dei cittadini, finiti in un buco nero immenso, infinito senza eguali nel cosmo. Con orgoglio (sic!) l’Aeronautica militare italiana ha annunciato pochi giorni fa l’operatività del primo F-35 tricolore, un caccia bombardiere pagato lo sproposito di 150 milioni euro. Ne siamo proprio certi? Vi è un piccolo particolare taciuto da tutti. Gli stessi USA, nel consegnare il primo velivolo, così come è, “vola e basta e niente altro”, hanno glissato sul problema che vale anche per i primi dieci aerei, prima serie, e per i due in arrivo. I problemi tecnici e di programmazione dell’aereo, di questo inutile ...continua a leggere "F-35, PER ADESSO “VOLANO” SOLO I COSTI"

Situato nella regione del Brandeburgo, 80 chilometri a nord est di Berlino, il campo venne costruito tra i primi del sistema concentrazionari nazista

di Marco Travaglini

Quest’anno, alcuni dei gruppi di studenti distintisi nel Progetto di storia contemporanea bandito dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte ( giunto alla 37° edizione) visiteranno Berlino e i lager nazisti di Sachsenhausen e Ravensbrück, mentre altri si recheranno a Mauthausen, in Austria, e alla Risiera di San Sabba a Trieste.

Donne nelle baracche a Ravensbrück. Ravensbrück, conosciuto come “il lager delle donne”, ha una storia molto particolare e terribile. Situato nella regione del Brandeburgo, 80 chilometri a nord est di Berlino, il campo venne costruito tra i primi del sistema concentrazionario nazista, nel 1939, allo scopo di internare le ...continua a leggere "RAVENSBRÜCK, L’ORRORE NEL LAGER DELLE DONNE"

Durante la giornata di sciopero nazionale di Trasporto Merci e Logistica di venerdì 23 febbraio, il Sindacato Intercategoriale (S.I.) Cobas ha organizzato un picchetto anche davanti al magazzino DSV nella zona industriale di San Pietro Mosezzo, vicino a Novara, dove, in aggiunta alla lotta per il contratto nazionale (e contro la svendita di CGIL, CISL e UIL), è in corso da mesi una vertenza contro il pagamento in nero, per la retribuzione al 100% di malattia e infortunio e per il buono mensa. Anche altri lavoratori in sciopero (della DHL, del Carrefour e della SDA di Novara) hanno partecipato al picchetto dalle 6 del mattino.
I lavoratori DSV sono appaltati a ben quattro cooperative. Lo “spezzatino” fa capo a due diversi consorzi: Saga (consorzio SEIT, cooperative Santa Cristina e Galaxy) e Consorzio Star (coop Esselogistica e Delta) con lo scopo evidente di dividere i lavoratori tra quattro padroni diversi mentre il committente DSV (De Sammensluttede Vognmaend, una multinazionale danese della logistica sorta nel 1976) paga meno dei minimi contrattuali e finge di non essere parte in causa. ...continua a leggere "SAN PIETRO MOSEZZO: IL PADRONE CHIAMA E LA QUESTURA RISPONDE"

C’è sempre, in ogni storia, un antefatto che motiva i perché dei successivi accadimenti. E l’antefatto, in questo caso, per poco non finiva in tragedia. Sì, perché il direttore della ferriera, l’ingegner Scorbutici, se poteva ancora raccontare in giro per la città ciò che gli era accaduto, dopo essersela cavata al buon prezzo di un grande spavento, era perché Osvaldo aveva una pessima mira. E l’esasperazione per le angherie, i torti e le ingiustizie patiti sul lavoro avevano fatto tremare la mano all’operaio dell’altoforno, anticipandogli il colpo di pistola che passò due dita sopra la testa dell’incredulo Venanzio Scorbutici. Il proiettile si conficcò nel muro e il direttore crollo a terra, svenuto. I due impiegati che erano con lui si misero ad urlare. «Hanno ammazzato il direttore! Aiuto! Gli hanno sparato addosso!» ...continua a leggere "LA CANNA DA ZUCCHERO E L’INSANABILE DISSENSO CON FIDEL"

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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