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Si avvicina ferragosto e, come l’esperienza insegna, si avvicina l’ora topica dei trucchi e dei colpi di mano governativi. Per quanto l’estate sia per i proletari più magra e sofferta a causa della guerra, dell’aumento dei prezzi e del peggioramento delle condizioni di vita, il governo Draghi e il ministro Gelmini contano sempre sull’effetto “distrazione” che i mesi estivi portano per far passare sottobanco il progetto di legge della cosiddetta autonomia differenziata. Queste due parole, incomprensibili come tutto il politichese della destra, nascondono una realtà molto semplice: lo smantellamento e la privatizzazione a livello regionale di quello che rimane dello stato sociale, della scuola, della sanità, delle tutele dell’ambiente e del lavoro, della cultura. Un vero e proprio invito a banchetto per amici, corrotti e corruttori, mafiette e consorterie locali, un banchetto imbandito non nei soliti palazzi dei bottoni di “Roma ladrona”, ma anche nei palazzotti dei governi regionali. In questo modo, si vorrebbe nascondere il miserabile fallimento del federalismo legaiolo pagato a caro prezzo dai giovani, dai lavoratori, dai disoccupati e dalle donne. Riteniamo importante mobilitarsi contro questo ennesimo scempio del nostro neoliberismo straccione e proponiamo alla discussione dei compagni la presa di posizione della segreteria nazionale dell’ANPI che riportiamo.

«La Segreteria nazionale ANPI: "Il Ddl sull'autonomia differenziata annunciato dal Ministro Gelmini non rispetta la Costituzione" ...continua a leggere "SPEZZATINO REGIONALE DIFFERENZIATO"

«La carica dei 163» titolava nel 2013 un pamphlet de “Il fatto Quotidiano” che spiegava «Chi sono e da dove vengono i parlamentari eletti con il Movimento 5 stelle». Cinque anni dopo, il 7° cavalleggeri pentastellato era diventato un’armata a cavallo con ben 339 tra deputati e senatori. «Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno», gigionava Beppe Grillo a conferma che i comici in politica, a ovest come a est, non fanno ridere per niente. Infatti, la scatoletta doveva contenere qualcosa di marcio e il puzzo deve aver fatto smarrire i sensi a più di un grilletto. Sta di fatto che l’armata, un disertore dopo l’altro, è andata assottigliandosi fino alla “clamorosa” ritirata del ministro degli Esteri Gigino Di Maio e della sua pattuglietta. Ora, sappiamo chi sono, da dove vengono e anche dove sono andati i parlamentari eletti con il movimento Cinque stelle. Non è un dramma, è una farsa. Come in ogni buffonata che si rispetti, le parti si sono invertite e i nemici giurati dei Cinque stelle sono oggi i supporter entusiasti di quel Gigino che ieri ricoprivano di volgari insulti. Non è un tradimento: chi e che cosa avrebbe mai tradito un movimento che è nato, cresciuto e si è sbandato nella più grossolana confusione politica e ideologica? È un esercizio inutile, e umiliante, elencare gli astronomici dietrofront su questioni come la NATO, il PD, la Lega, la moneta unica, l’Unione ...continua a leggere "IL DISFACIMENTO DEI 339"

Il 18 giugno 2021, Adil Belakhdim, rappresentante del Sindacato Intercategoriale Cobas, veniva assassinato davanti ai cancelli del magazzino della LIDL di Biandrate, travolto da un padroncino che aveva investito il gruppo dei lavoratori in sciopero. Adil è vittima, oltre che della violenza padronale, di quello sviluppo selvaggio della logistica che ha stravolto negli ultimi decenni il volto sociale, ambientale ed economico dell’intero circondario novarese. Ieri, nel luogo dove è stato massacrato Adil, è stata apposta una lapide ricordo e, nel pomeriggio, il S.I. Cobas ha indetto un corteo che si è raccolto in largo Pastore e si è concluso nei pressi piazza Martiri dove Adil è stato ricordato dai suoi compagni di lotta. Riproduciamo il comunicato con cui il S.I. Cobas ha indetto la manifestazione di Novara: «Non si trattò di una fatalità, né di un caso isolato. Sono decine ormai gli episodi in cui gli autisti sono incitati dalle aziende a sfondare i picchetti dei lavoratori in sciopero. È una forma ...continua a leggere "ADIL, UN ANNO DOPO"

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Dalla Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana: «È terminato con un fallimento politico il IX Summit delle Americhe, organizzato dagli Stati Uniti a Los Angeles con la proibizione ad intervenire per Cuba, Venezuela e Nicaragua. Nove Paesi non hanno inviato né il presidente, né il primo ministro. Altri, come l'Argentina, il Cile, Dominica, ed il Belize pur essendo presenti hanno manifestato direttamente a Biden il loro disaccordo. Il primo ministro del Belize e attuale presidente della Caricom (Comunità dei Caraibi), John Briceño, ha definito "incomprensibile e imperdonabile" la decisione di Washington di non invitare Venezuela, Cuba e Nicaragua al IX Vertice delle Americhe. Nel suo discorso davanti al presidente degli Stati Uniti, Briceño ha assicurato che "il vertice appartiene a tutti i paesi delle Americhe. È incomprensibile isolare quei paesi che hanno fornito una forte leadership e hanno contribuito in questo emisfero su questioni critiche dei nostri tempi. Cuba ha fornito una cooperazione costante nel campo della salute a ...continua a leggere "FALLITO IL IX SUMMIT DI LOS ANGELES"

Sono stati consegnati a Cuba i presidi sanitari anticovid acquistati con la sottoscrizione promossa da Proposta comunista e dai compagni dell'Associazione Italia-Cuba. Un piccolo, gesto, una goccia nel mare, ma un segno di solidarietà internazionalista, di amicizia fra i popoli e una testimonianza che non dimentichiamo l'aiuto dato dalla brigata sanitaria cubana in Italia nei giorni in cui maggiormente imperversava l'epidemia. Mentre nella vecchia Europa sono tornate a parlare le armi degli imperialismi, delle guerre economiche e della guerra per procura  USA, ricordiamo che ci sono ben altre battaglie da ingaggiare per il progresso civile dell'umanità, la giustizia sociale e la costruzione di una società socialista. ...continua a leggere "SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALISTA CONTRO LA GUERRA DELL’IMPERIALISMO"

Cinquant’anni fa, il 16 maggio 1972, sul cantiere di lavoro di Romentino, moriva Alessandro Boca, il comandante partigiano Andrej. Il suo cuore generoso, che non aveva tremato nei combattimenti contro i nazisti e che aveva retto il dolore al sacrificio di Paolo Alleva, di Gaudenzio Pizio e di tanti altri compagni, si era fermato per sempre. Era nato il 22 novembre 1920 alla Cacciana di Fontaneto d’Agogna, una comunità impermeabile al fascismo e fiera del proprio patrimonio di lotte e ideali di giustizia sociale. Al suo interno, i comunisti si muovevano come pesci nell’acqua, “avvocati dei poveri”, che per vent’anni avevano subito senza piegarsi il carcere, il confino e le persecuzioni della dittatura. Quella di Andrej era stata un’esistenza di impegno civile e di studio, sorretta dalla volontà di imparare, prima di tutto, dal «libro della vita». Si era iscritto ai giovani comunisti il Primo maggio 1937, dedicandosi al Soccorso rosso e alla lotta clandestina negli anni bui della guerra di Spagna, quando il fascismo inscenava le prove generali dell’alleanza con la Germania nazista e della ormai imminente guerra mondiale. Aveva una bella voce e amava la musica. Suonare il mandolino o la chitarra era anche un modo per riconoscersi tra spiriti liberi, per fare amicizia e allegria in un mondo nel quale per contadini e operai c’era ben poco da rallegrarsi. Poi la musica cambiò e lo stesso Andrej, anni dopo, intitolò il giornale della sua formazione partigiana “Quando canta il mitra”. ...continua a leggere "QUANDO CANTAVA ANDREJ"

di Arthur Gonzalez, Razones de Cuba

 

Coloro che accusano Cuba di qualsiasi azione che compia per far rispettare le leggi, specialmente contro coloro che le violano deliberatamente al servizio degli Stati Uniti, di fronte a eventi reali che calpestano i diritti civili e umani, fanno un silenzio totale come se fossero sordi, ciechi e muti. Uno dei recenti casi di violazione dei diritti civili e umani si è appena verificato negli Stati Uniti, un paese che rivendica il diritto di redigere liste per accusare le nazioni che si rifiutano di inginocchiarsi davanti ai loro piedi, quando in realtà sono loro a commettere quotidianamente le maggiori violazioni dei diritti umani. Il caso in questione è quello di Thomas Raynard James, un nero americano che ha trascorso 32 anni in prigione, condannato all’ergastolo per un crimine che non ha mai commesso. La sua condanna è stata giudicata con un’evidente mancanza di prove, fino a quando i suoi appelli non sono stati analizzati da un tribunale di Miami, in Florida, che ha stabilito il 26 aprile 2022 che era innocente. ...continua a leggere "DOVE SONO I DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI NEL CASO DI THOMAS RAYNARD JAMES?"

Fu un anno straordinario quello compreso tra la primavera del 1920, durante la quale si svolse il durissimo sciopero dei Cinquanta giorni, una delle più ampie agitazioni agrarie del Paese, seguito a settembre dall’occupazione delle fabbriche, e la primavera del 1921. Sotto l’impulso dei «dieci giorni che sconvolsero il mondo» - la rivoluzione di ottobre - milioni di lavoratori si mobilitarono e scesero in lotta animati da una volontà e da una speranza di riscatto senza precedenti. Gli avvenimenti, le ragioni, le vite e le aspirazioni dei protagonisti dimenticati di quella stagione epica, sono ricostruiti in questo libro, prima, in modo sintetico, a livello generale poi nello specifico della realtà novarese, che fu una delle più attive nella costruzione del nuovo partito comunista. 

Presentazione del libro: 21 aprile 2022, ore 18, Cacciana di Fontaneto d'Agogna, area chiesa

22 aprile, ore 21, Madonna del Sasso, Municipio

...continua a leggere "1921-2021 CENTO ANNI DI COMUNISMO NEL NOVARESE"

La polemica sulla parificazione tra la Resistenza italiana e la reazione militare ucraina all’invasione della Federazione russa rappresenta sia un ulteriore degrado del linguaggio e delle retoriche mainstream sia un nuovo abbassamento del profilo del “dibattito” culturale e politico. Inoltre, il contesto di propaganda di guerra in cui questo paragone viene sciorinato e lo scatenarsi delle campagne d’odio e delle fobie politiche che lo circondano aggravano la portata del danno e del caos comunicativo. Infatti, da un punto di vista storico e politico, non c’è possibilità di confronto tra Resistenza italiana e guerra in Ucraina. Se invece usiamo la parola “resistenza” in senso retorico, certamente l’Ucraina si difende da un’aggressione, oppone resistenza. Ma, se scendiamo a questo livello, gli esiti potrebbero essere paradossali, perché qualcuno potrebbe considerare “resistenza” anche quella dei nazisti, quando le parti si invertirono e gli eserciti alleati occuparono la Germania. Rimanendo su questo piano, non c’è soluzione, c’è solo una gran confusione sul significato delle parole che si trasforma magicamente in disordine nelle teste (che a molti serve). Allora il senso e la qualità della resistenza devono essere definiti dai contenuti politici e di classe ed è per questo motivo che la Resistenza italiana rappresenta una realtà del tutto diversa. ...continua a leggere "C’È RESISTENZA E RESISTENZA"

I LAVORATORI RIFIUTANO DI CARICARE GLI AEREI. Sabato 19 manifestazione USB al Galilei

Diamo diffusione al comunicato dell'USB pisana

Pisa, 14/03/2022 20:15. Alcuni lavoratori dell’aeroporto civile Galileo Galilei di Pisa ci hanno informato di un fatto gravissimo: dal Cargo Village sito presso l'Aeroporto civile partono voli “umanitari”, che dovrebbero essere riempiti di vettovaglie, viveri, medicinali e quant’altro utile per le popolazioni ucraine tormentate da settimane da bombardamenti e combattimenti. Ma non è così!

Quando si sono presentati sotto l'aereo, i lavoratori addetti al carico si sono trovati di fronte casse piene di armi di vario tipo, munizioni ed esplosivi.

Una amara e terribile sorpresa, che conferma il clima di guerra nel quale ci sta trascinando il governo Draghi. ...continua a leggere "DALL’AEROPORTO DI PISA ARMI ALL’UCRAINA MASCHERATE DA AIUTI UMANITARI"

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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