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Quella dell’operaio di origine senegalese Modu Sow è una vicenda raccapricciante, che ha dell’incredibile. È una vergogna che aggrava il degrado civile di questo Paese e pesa su di un sistema giudiziario che, ancora una volta, ha mostrato non solo la sua incapacità di fare giustizia ma anche il suo volto duramente classista. Modu fu assassinato sul posto di lavoro dieci anni fa e fatto sparire. I padroni della fabbrica, processati, condannati in due appelli, alla fine, furono assolti in via definitiva perché risultò determinante il mancato ritrovamento del corpo della vittima. Ora, i poveri resti di Modu sono riemersi e sono stati precisamente identificati, ma i suoi carnefici, nel frattempo arrestati per reati di stampo mafioso, non potranno più essere chiamati a rispondere di questo orrendo delitto a sfondo razziale. Mohamed Sow, “Modu”, lavorava alla Pulimetal di Paruzzaro, una piccola pulitura dell’Alto novarese, una delle tante micro-aziende che formano il capillare tessuto connettivo del distretto della rubinetteria e del valvolame. È stata proprio la flessibilità di queste piccole officine – dove non c’è sindacato, i controlli degli organi di vigilanza sono inesistenti e la promiscuità con il lavoro nero è evidente – che ha consentito al distretto di attutire i colpi delle crisi recenti, compresa quella pandemica, e di ...continua a leggere "MODU: GLI ASSASSINI IMPUNITI «IN VIA DEFINITIVA»?"

La guerra geopolitica ad alto rischio umano e ambientale. La California prevede entro il 2035 la fine delle auto a scoppio. Gli Usa con Biden ha esteso a tutto il Paese l’obiettivo del 50% di auto elettriche entro il 2030. L’Europa sta valutando una eguale decisione che vieterebbe la commercializzazione di vetture a scoppio entro il 2035. Tutti i maggiori produttori di auto GM, Volkswagen, Nissan, Toyota si stanno già attrezzando per la svolta tecnologica. La conversione energetica dei trasporti per far fronte alla crisi climatica certamente ridisegnerà equilibri economici, commerciali e politici a livello mondiale per il crescente fabbisogno di batterie al litio. È esplosa la domanda per le materie prime utilizzate per le batterie: litio, rame, cobalto, nichel e tutti i grandi gruppi d’auto stringono accordi con fornitori di litio come la Renault con la Vulcan assicurandosi 17.000 tonnellate all’anno. Attorno alla ...continua a leggere "LA FEBBRE DEL LITIO"

Nel consueto raduno settimanale, sabato scorso, è ricomparsa a Novara la promotrice dello squallido corteo del 30 ottobre scorso durante il quale una trentina di No vax-No pass si erano frammischiati con una pettorina che simulava la divisa dei campi di sterminio. Per quanto sia importante sottolineare che il problema non è personale, tuttavia è impossibile non ritornare su alcune rumorose affermazioni che la leader del movimento ha pubblicamente esternato in piazza Gramsci. La pausa di riflessione, infatti, non pare sia stata buona consigliera e, dalle parole pronunciate dalla leader del movimento in piazza Gramsci, non traspare nessuna consapevolezza della portata dello sconsiderato gesto di due settimane fa. Riferiscono le cronache che parole di fuoco sono state urlate contro giornali e giornalisti. Per una volta, ci permettiamo di dissentire. No vax e No pass hanno avuto una platea mediatica assolutamente spropositata e uno spazio del tutto ingiustificato che ha contribuito non poco alla visibilità del loro “movimento” e alla ...continua a leggere "NO VAX E NO PASS NOVARA: L’ULTIMA TOPPATA"

È previsto per domani 12 novembre, alla Casa della Resistenza di Verbania, un incontro con Eric Gobetti sul tema “Fascismo, guerra e foibe”. L’iniziativa è risultata sgradita alla destra e ai neofascisti che hanno subito dato la stura alla solita scomposta canea. Diciamo solita, perché qualcosa di analogo era già avvenuto nel febbraio 2020, quando Gobetti presentò alla Casa della Resistenza il suo lavoro sulla divisione partigiana Garibaldi del Montenegro, una pagina della Resistenza volutamente dimenticata e scritta col sangue di migliaia di italiani. In questi mesi, dopo la pubblicazione di E allora le foibe?, Gobetti è diventato bersaglio di una vera e propria escalation di attacchi da parte delle associazioni di ex profughi e dei rappresentanti istituzionali della destra, a cui ha fatto seguito la solita campagna d’odio, condita con insulti, minacce, compresa quella di morte, da parte della galassia nera neofascista e neonazista. Stranamente, in questo caso, non sono state così numerose le voci a difesa della libertà e della dignità personale che solitamente si levano contro gli haters. I nazifascisti mettono in pratica la tattica con la quale colpiscono da sempre le persone a loro sgradite: l’attacco personale, nel tentativo di isolarle e fare terra bruciata attorno a loro, fino al tentativo di distruggerne la credibilità sociale e professionale.

In realtà, il caso non è isolato, prima di tutto, perché ci troviamo ormai davanti a una evidente operazione di rilettura del passato e di grossolana falsificazione della ...continua a leggere "CHI VUOLE TAPPARE LA BOCCA A ERIC GOBETTI?"

Un giro d’affari illegale di 150 miliardi di dollari all’anno.

Sconosciuto, ben nascosto, dimenticato si chiama “illegal logging” ovvero disboscamento illegale. Toglie respiro alle foreste, mette a rischio la vita di intere popolazioni rurali, ha contribuito pesantemente a cambiare il clima; ma anche a indebolire i bilanci pubblici di Stati, ingrassando la criminalità organizzata. È ormai una piaga planetaria che investe tutti i contenenti dall’America alla Asia, passando per Africa e Europa come studiato dal Basel Institute on Governance (Big) centro di ricerca indipendente presso l’Università di Basilea con l’obiettivo di prevenire e contrastare la corruzione. Il commercio illegale per cui vengono disboscate intere foreste genera un business di 150 miliardi di dollari e riguarda il 30% del legno commercializzato nel mondo. Si calcola che su scala mondiale negli ultimi trent’anni sono andati persi 178 milioni di ettari di foreste, in base al rapporto del Global ...continua a leggere "UN BUSINESS MONDIALE: IL LEGNO ILLEGALE"

«Concentramento nel senso di concentrazione: noi ci siamo concentrati in uno spazio, per manifestare il nostro dissenso.» E per quanto riguarda il filo spinato: «È una protezione. Si mette per proteggere.» Sono questi alcuni passi dell’intervista rilasciata a un quotidiano dalla promotrice del grottesco corteo novarese “No geen pass” della scorsa settimana. In quelle parole, indubbiamente qualche problema di uso della lingua italiana, di concentrazione mentale e di rispetto dei più elementari rudimenti della logica c’è.

La protesta, durante la quale un gruppo di manifestanti si è presentato simulando una divisa concentrazionaria e tenendo per mano una funicella che avrebbe dovuto simboleggiare i reticolati dei lager, è diventata un caso. Come al solito, la densa caligine mediatica che cala in queste circostanze aggiunge solo confusione alla confusione. Fare di un’infermiera dell’Ospedale Maggiore un capro espiatorio è proprio come sparare sulla croce rossa. Alla fine, come sempre, qualcuno parlerà di una brava ragazza, un po’ confusa, ma che, in fondo, qualche ragione pure ce l’ha e tutto passerà in cavalleria. Invece, bisogna ragionare sui contesti, locale e generale, che hanno prodotto una simile delirante sconcezza.

Novara e il suo hinterland, da decenni, sono terreno per le scorrerie incontrastate ...continua a leggere "NOVARA, NO GREEN PASS: ERAVAMO SOLO “CONCENTRATI”"

Il cuore del Pacifico orientale ha le acque sempre più agitate. C’è un gran movimento di capitali, interessi e navi. Potremmo essere alla vigilia dell’ennesimo irrimediabile saccheggio delle risorse terresti in nome anzitutto del profitto e poi con la scusante del “progresso green”. Siamo nell’oceano Pacifico fra il Mexico e le Hawaii in un’area denominata frattura di Clarion- Clippperton che si estende per circa 6 milioni di km quadrati con 5000 mt di profondità. Tutto è silenzioso e buio. Proprio lì a quelle profondità si stanno rivolgendo gli appetiti delle grandi industrie estrattive di diversi Stati. Parliamo di materiali contenuti nei depositi sottomarini, quali litio, cobalto, zinco, piombo, rame, oro, tellurio, indio sotto forma di noduli polimetallici, ma anche croste sulfuree. Materiali sempre più richiesti per batterie elettriche, pannelli solari, touch screen, computer per garantire una “transizione verde” finalizzata comunque sempre al profitto esasperato e predatorio di questo ...continua a leggere "UN NUOVO SACCHEGGIO: GLI ABISSI MARINI"

Sessant’anni fa, il 17 ottobre 1961, chiamati dalla Federazione francese del Fronte di liberazione nazionale, gli algerini scesero in piazza a Parigi per manifestare contro il coprifuoco imposto dal prefetto di Parigi Maurice Papon, che, più di trent’anni dopo, nel 1997, sarebbe stato condannato per le gravi responsabilità avute nella deportazione antisemita durante la repubblica filonazista di Vichy. Quella manifestazione del 17 ottobre fu duramente repressa nel sangue dalla polizia. Oltre undicimila manifestanti finirono arrestati e concentrati nel palazzo dello sport e nello stadio “Pierre de Coubertin”. Fu una strage di stato e il numero reale delle vittime ancora oggi non è noto per il silenzio che cadde sull’intera vicenda e sui responsabili. In realtà, il sanguinoso massacro parigino si poneva al culmine di un crescendo di violenza organizzata dallo stato francese per tutti i sette anni precedenti durante i quali si era sviluppata la lotta anticolonialista del popolo algerino. ...continua a leggere "60 ANNI FA IL MASSACRO DEGLI ALGERINI A PARIGI"

Come cento anni fa? Le somiglianze ci sono e sono innegabili. Prima di tutto, oggi come allora, stiamo attraversando una crisi internazionale di dimensioni gigantesche, che si prolunga ormai dal 2008. Nell’aria, è palpabile quella polvere sottile che contamina le menti e indurisce i cuori e che prelude a uno scontro, a un conflitto epocale. Quello che è successo a Roma non è altro che una piccola variante delta di una strisciante avanzata delle destre estreme dal suprematismo e dal trumpismo nordamericano al lepennismo d’oltralpe, dalla svolta autoritaria in corso in Polonia a quella ormai consolidata in Ungheria. Un secondo elemento che ci riconduce all’oscurità degli anni Venti del secolo passato è rappresentato dall’irrazionalismo dilagante e dal culto della violenza, una violenza sistematica, predicata, idolatrata, coltivata di cui Forza Nuova ha fatto uno dei suoi aspetti ...continua a leggere "L’ASSALTO FASCISTA ALLA SEDE NAZIONALE DELLA CGIL"

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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