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Un processo quasi irreversibile. L’analisi sull’innalzamento del livello dei mari apparsa questa estate da parte dell’IPCC è di estrema drammaticità. Il livello medio globale del mare è aumentato di 20 cm dal 1901 al 2018 con una evidente accelerazione negli ultimi decenni. Dal 1901 al 1971 il livello medio annuo è stato di 1,3 mm; dal 1971 al 2006 è salito di 1,9 mm all’anno; dal 2006 al 2018 è raddoppiato a 3,7 mm ogni anno. Questo fenomeno studiato scientificamente è causato per il 50% dall’espansione termica dell’acqua marina che riscaldandosi aumenta di volume, causa la crescita delle temperature dovute all’emissioni. Il è dovuto per il 22% dallo scioglimento dei ghiacciai, per il 20% dalla fusione delle calotte polari e infine 8% è dovuto al cambiamento delle risorse di acqua sulla terra. Le dinamiche ...continua a leggere "IN VISTA di COP 26: INNALZAMENTO DEI MARI, UN FUTURO DISASTRO ANNUNCIATO"

Un tempo, c’era l’uomo della «provvidenza». Com’è finita – con quasi mezzo milione di morti, un’Italia devastata e in miseria – è noto, anche se molti lo ignorano, altri fingono di non sapere e altrettanti nascondono la testa sotto la sabbia. Oggi, invece, c’è l’uomo della «necessità». Quell’altro, il mascellone, come si usava nei secoli bui, fu di fatto incoronato dal papa. Questo, più modestamente, è stato proclamato da un misero gerarchetto della old economy. Si direbbe, ieri come oggi: due mondi al tramonto ma avvinghiati con i loro austori al potere fino all’ultimo respiro, apparentemente forti e strapotenti ma coi piedi puzzolenti e di argilla. Che cosa sia la “necessità”, lo abbiamo visto ancora in questi giorni, durante i quali i lavoratori muoiono sul lavoro allo stesso ritmo folle dello sfruttamento; i profitti e i prezzi sono alle stelle mentre i salari, al solito, nelle stalle; i draghi fanno bla bla bla con la Greta alla corte dei media e la magistratura sprofonda in un mare di vergogna con la sentenza di condanna dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. Non c’è molto da aggiungere all’abnormità di questo gesto, un’altra meschina vendetta di stato, da toghe nere, una sentenza tutta politica, che giunge a conclusione di una sistematica campagna di demolizione sia del progetto Riace sia dell’uomo Mimmo Lucano. ...continua a leggere "AMARO LUCANO"

La terra brucia. Mai così caldo in 2000 anni. Esame del sesto rapporto scientifico di valutazione del IPCC, Gruppo Intergovernativo dell’ONU sul cambiamento climatico

La febbre della terra cresce rapidamente, come mai avvenuto in 2000 anni. E la colpa è dell’uomo, del suo sistema economico produttivo consumistico, del suo “sviluppo”. La temperatura media del mondo è cresciuta di 1,1° rispetto al periodo 1850-1990 e nei prossimi 20 anni sforerà il tetto di più 1,5°. Se non ci sarà un’immediata, rapida e su larga scala riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, non si riuscirà a limitare l’aumento del caldo di più di 2°. Per gli scienziati l’unica possibilità di stabilizzare il clima è di arrivare entro il 2050 a zero emissioni. E’ una necessità urgente non più rinviabile, fattibile e realizzabile come dimostrato da un recente studio della JEA e come è scritto nella scelta politica del Green Deal della Commissione Europea. Ogni aumento della temperatura della terra di 0.5° fa crescere la frequenza e l’intensità dei fenomeni atmosferici avversi. La rinuncia del carbone e dei combustibili fossili sono da subito l’unica via di uscita possibile dalla ...continua a leggere "SIAMO ALLA CANNA DEL GAS"

È scritta in inglese “Bosnia grave of dooned”, Bosnia tomba dei dannati, sui muri della città di Bihac nel cantone settentrionale di Una-Sana in Bosnia – Erzegovina a 10 km dal confine croato, trincea dell’Europa contro i migranti della Rotta Balcanica. Qui non si passa per l’Europa. La città di Bihac, 60.000 abitanti, è divenuta suo malgrado avamposto di frontiera. Il confine con la Croazia è fra i più blindati d’Europa. Questo grazie alla civile e democratica Europa che foraggiando il governo croato con 108 milioni di euro nel periodo 2014- 2020 e aumentando di 6,8 milioni all’anno dal 2018, ha risolto “il suo problema” trasformando la Bosnia in una tomba per i migranti. La Croazia a differenza della fascista Ungheria che ha innalzato un invalicabile muro di filo spinato, usa un armamentario più soft, moderno fatto di droni, rilevatori di movimento, termo e video camere. E’ l’aspetto high tech della frontiera croata. Quello meno noto perché taciuto, ma più reale, è fatto di manganelli, botte pestaggi e di ruberie da parte della polizia croata a danni dei ...continua a leggere "BOSNIA, LA TOMBA DELL’EUROPA"

Il 16 settembre 1973 venne barbaramente ucciso, durante il Golpe di Pinochet contro il governo socialista di Allende, Victor Jara

Cresciuto in una famiglia povera, assieme alla musica e ai canti, scopre anche l’amore per il teatro, recitando e dirigendo egli stesso numerose rappresentazioni. Membro della Nueva Cancion Cilena, un movimento culturale e musicale improntato alla riscoperta del folclore popolare Nel frattempo, diventa un importante militante del Partito Comunista Cileno: le sue stesse canzoni diventano presto un manifesto per la lotta di classe, la difesa dei più deboli, una denuncia contro ogni dittatura. L’11 settembre 1973, giorno del golpe dei generali agli ordini di Pinochet, Victor è all’università. Tratto in arresto, il suo destino è simile a quello degli altri desaparecidos cileni: dopo essere stato rapito, portato allo stadio di Santiago del Cile, il corpo senza vita del cantante-militante venne rinvenuto per strada, con evidenti segni di tortura su tutto il corpo, raggiunto da oltre quaranta ...continua a leggere "CILE, L’ASSASSINIO DI VICTOR JARA"

Non sono talebani, quindi nessuno dei “paladini” della libertà se ne accorge, ma, in Colombia, massacri, violenze, assassinii e ancora repressione continuano. Così si vive da mesi in Colombia sotto “il regime democratico” di Ivan Duque sostenuto apertamente dagli USA. Il tribunale permanente dei popoli ha riconosciuto responsabili e colpevoli i governi colombiani di questi ultimi 20 anni. Solo quest’anno, come avevamo già scritto, vi sono stati ad oggi 67 massacri con 112 leader dei movimenti popolari e di base uccisi; tra manifestanti, militanti e gli scioperi ci sono stati 819 ammazzati da quando si è insediato l’attuale presidente Duque. Una vera carneficina inoltre sta avvenendo nei confronti degli ex combattenti delle FARC che si sono visti il trattato di pace faticosamente trovato, ridotto a carta straccia. Sono 284 le vittime di esecuzioni dalla firma del trattato. Nel 2021 ad oggi 35. Gli squadroni della morte, o i meglio conosciuti ESMAD (squadrone ...continua a leggere "COLOMBIA: LA MATTANZA CONTINUA"

Riceviamo, condividiamo e pubblichiamo

Il nostro dolore di sempre per il golpe cileno del 11 settembre 1973. Voluto, pianificato, guidato e finanziato dagli Usa. Onore a Salvador Allende e ai compagni cileni massacrati, torturati, esiliati. In queste ore di retorica ributtante, riproduco qui un messaggio di compagni cileni inviato questa mattina.

«Gli Stati Uniti commemorano oggi la tragedia dell'11 settembre 2001, che costò la vita a 3.000 vittime innocenti. Joe Biden visiterà i tre luoghi iconici degli attacchi terroristici avvenuti vent'anni fa. I media di tutto il mondo celebrano questo evento storico e mediatico. Seguono programmi speciali, reportage, interviste, testimonianze diurne e notturne.
Ma questi stessi media ignoreranno, silenziosamente o quasi, un altro evento storico e drammatico come se gli statunitensi avessero il monopolio e l'esclusività di questa data. Questo è l'11 settembre 1973. Sebbene sia ovvio che è necessario parlare dell'11 settembre 2001 e denunciare il massacro di innocenti.
Ma non si può parlare della dittatura di Pinochet senza evocare il socialismo cileno ...continua a leggere "11 SETTEMBRE 1973. UN’ALTRA STORIA"

di Marco Travaglini

«Son la mondina, son la sfruttata; son la proletaria che giammai tremò. Mi hanno uccisa e incatenata: carcere e violenza nulla mi fermò. Coi nostri corpi sulle rotaie noi abbiam fermato il nostro sfruttator; c’è tanto fango nelle risaie, ma non porta macchia il simbol del lavor…» Questo celebre motivo, entrato a far parte del repertorio della canzone popolare e di protesta del dopoguerra, venne scritta sulle note di O rondinella che voli per l’aria, un brano che veniva eseguito nelle risaie tra Piemonte e Lombardia. L’autore fu Pietro Besate, uno dei “padri costituenti” della Regione, consigliere eletto nelle liste vercellesi del Pci nel 1970 e riconfermato nella seconda legislatura nel 1975. Originario di Borgovercelli, dov’era nato il 26 novembre del 1919 (e dove morì a 64 anni, dopo una breve malattia, l’11 gennaio del 1984).

Besate si distinse come uno dei punti di riferimento nelle contrattazioni per le rivendicazioni di braccianti e mondariso della zona, fino a diventare, dal 1945, ...continua a leggere "PIETRO BESATE, LA VOCE CANORA DELLE MONDINE"

Massimo Adriatici assessore legaiolo alla sicurezza del Comune di Voghera viaggia abitualmente con la pistola in tasca, spara e uccide Youns El Boussettaoui. E’ il 20 luglio 2021. Una analisi, per riflettere

A metà strada da Milano e Genova, tra il Po e l’Appennino, Voghera la ex città operaia, terra di Resistenza, del PCI e della sinistra, è diventata in venti anni feudo della destra, dell’emarginazione, della solitudine e non solo. Il lavoro precario, sottopagato e sotto ricatto, la penetrazione nella società della malavita, ‘ndrangheta, il dilagante gioco d’azzardo con le slot machine, insicurezza, emarginazione e politici indagati hanno trasformato Voghera in una terra di paure e di solitudine sociale. Voghera ebbe nel dopoguerra una conduzione comunista per giungere fino agli anni duemila con amministrazioni di centro sinistra. Nel 1999 l’ultima giunta di centro sinistra per affrontare il degrado e l’emarginazione di una trentina di sinti vogheresi e dei primi stranieri senza tetto, decise di approntare un centro attrezzato di accoglienza all’incirca nell’area dove è stato ucciso Youns El ...continua a leggere "VOGHERA : DOVE LA LEGA SPARA DAVVERO"

Se ci spostiamo in California, l’occidente è la Cina che, da un punto di vista economico e politico, gode di ottima salute, almeno stando ai parametri finanziari e geopolitici correnti. E se andiamo in Giappone, l’oriente è rappresentato dagli Stati Uniti che, pare, non godano oggi della stessa vivacità del suo principale competitore asiatico. Eppure, il Giappone, che – non c’è dubbio – si trova a est dell’Europa, dagli europei, è compreso nell’occidente. Del resto, nel Sudafrica dell’apartheid, i figli del sol levante erano considerati dei bianchi, mentre, a est, dagli yankee, erano disprezzati come «musi gialli». Invece, nel vecchio continente, non gode di fiducia l’area compresa tra i Balcani e gli Urali, di cui, infatti, si parla, con malcelato e vetusto sospetto di barbarie, di Europa, sì, ma… orientale.

E si potrebbe continuare a lungo proprio perché “occidente” e “oriente”, così come “nord” e “sud”, dipendono semplicemente da dove, malauguratamente o fortunatamente, ti trovi. Sono parole dai confini incerti e molto, molto relativi, che, nella tanto decantata epoca della morte delle ideologie, cioè della mancanza di idee, vengono agitate al vento appunto come logori e bisunti stracci ideologici. Purtroppo, la parola occidente, come gli occidentali la intendono, è legata ad alcune delle pagine più buie della storia dell’umanità. Per esempio, quelle del colonialismo ...continua a leggere "MA IL TRAMONTO È DELL’OCCIDENTE O DEL CAPITALISMO?"

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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