Riceviamo questo contributo di Paolo Regolini che pubblichiamo:
«A Genova, il 14 agosto scorso, è successo un fatto tragico, ahimè molto annunciato e non necessariamente inevitabile. Questa è la mia personale opinione (al di là dell'antipatia per i Benetton e le privatizzazioni): riconosco di non essere un ingegnere né un magistrato e seppure a pensar male si fa peccato, normalmente, ci si azzecca, come ricordava il vecchio Andreotti.
La determinazione della verità spetta alla magistratura, che ne ha la titolarità istituzionale, deve rispettare i suoi diversi gradi di giudizio e non può correre più di tanto (anche se i tempi della sua macchina alle volte sono un po' eccessivi). Il giudizio definitivo (quello di terzo grado, se ci saranno, come prevedibile, ricorsi) prima sul piano penale e poi su quello civile rappresenterà la verità non contestabile e stabilirà le relative condanne e le conseguenti penali.
Ma che verità è quella della magistratura? «Quid est veritas?», chiedeva Pilato a Cristo. È la verità che si basa sulla legge, che non è perfetta e neppure imparziale, ...continua a leggere "A GENOVA È SUCCESSO UN FATTO TRAGICO"