Purtroppo, il conto rimane aperto. Un libro senza dubbio utile, questo di Francesco Filippi ma anche un’occasione mancata. Ma perché siamo ancora fascisti? – come suggerisce quel «Ma» iniziale – rappresenta la continuazione del discorso iniziato con Mussolini ha fatto anche cose buone. Edito nell’aprile scorso, in pieno lockdown, il nuovo saggio di Filippi parla di fascismo e antifascismo, questioni che, nonostante la negligenza dei media e della “politica”, rimangono quanto mai attuali e scottanti.
Il soggetto sottinteso e, al tempo stesso, i destinatari di quel «siamo ancora fascisti» sarebbero «gli italiani», o meglio, come l’autore precisa, «la “zona grigia” della coscienza storica del nostro paese». L’impresa appare quasi disperata, soprattutto per il “grigiore” dei potenziali interlocutori, per il terreno scelto e per il momento in cui viviamo, ma l’intenzione è lodevole.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima – Cosa non è stato tolto di mezzo – Filippi affronta alcune delle ragioni che hanno permesso a uomini e a pezzi significativi del passato regime di riciclarsi e radicarsi nella repubblica: le vicende della RSI e del Regno del sud, la mancata epurazione, il riassetto degli apparati dello stato, il sostanziale fallimento del tentativo di contrastare il neofascismo attraverso la legislazione, dalla XII disposizione della Costituzione fino alle leggi Scelba (1952) e ...continua a leggere "FRANCESCO FILIPPI MA PERCHÉ SIAMO ANCORA FASCISTI. UN CONTO RIMASTO APERTO"