La ricorrenza della caduta del muro di Berlino ha avuto, a un migliaio di chilometri di distanza (tanti separano il nostro confine settentrionale dalla capitale tedesca), un eco mediatica a dir poco ossessiva. Purtroppo, dalle voci di molti cantori, che in questi giorni abbiamo sentito gorgheggiare inni alla libertà, è uscita più di una stecca e di una nota stonata. Difficile credere agli acuti e al candore di chi si scaglia contro la vergogna del muro di Berlino e poi chiude i porti o soffia sul fuoco del razzismo e dell’antisemitismo oppure, peggio, classifica i muri che frammentano l’umanità di oggi in “buoni” e “cattivi”. Come può gente senza vergogna, scandalizzarsi per la vergogna di un muro? Non è credibile.
E a proposito di miti della propaganda, perché dimenticare che il muro di Berlino, realizzato nel 1961, fu preceduto il 5 marzo 1946 dalla «cortina di ferro» di Wiston Churchill? La cortina non è forse quel tratto di mura fortificate compreso fra due torri o due bastioni, nel nostro caso l’Europa atlantista e gli Stati Uniti? Certamente il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy, con il suo famoso “ich bin ein ...continua a leggere "E ORA LEVATE IL MURO!"