Noterelle sull’ideologia italica
Alla degenerazione del sistema politico corrisponde un pari degrado della comunicazione e del linguaggio. L’attuale ceto politico si distingue infatti anche per la rozzezza e la miseria culturale e linguistica. Quell’attenzione alla parola e quell’aspirazione a modelli culturali e comportamentali “alti”, di status, che avevano animato buona parte della borghesia italiana dal secondo dopoguerra in poi, non servono più. Una volta, il padrone era tale perché conosceva mille parole, mentre l’operaio ne masticava a malapena un centinaio. Ora, chi comanda parla come un ultrà della curva o come un avventore del bar. Un tempo si diceva: “Parla come mangi”. Oggi questa richiesta è pienamente soddisfatta da ministri, alti funzionari, onorevoli, manager, esperti, professionisti della politica e della comunicazione mediatica, spin doctor e think tank del potere. L’obiettivo è stato raggiunto. La bocca e la pancia costituiscono finalmente un unico armonioso tubo del tutto libero dalle antiche servitù nei confronti del cuore e della critica razionale. E quello che entra da una parte, esce dall’altra. Siamo al verbipancismo.
Quando nelle assemblee del trascorso ciclo di lotte si incontravano operai e studenti, scappavano nel fuoco della discussione la bestemmia, la “parolaccia”, la ...continua a leggere "PARLA COME MANGI?"