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In tutte le disinvolte chiacchiere sulle elezioni dei prossimi 20 e 21 settembre, una sola certezza risulta confermata: la confusione. Una confusione senza limite né vergogna. I media parlano di «referendum confermativo», come se quell’aggettivo invitasse implicitamente a confermare la legge di revisione costituzionale, quindi a votare “sì”, in contrapposizione al «referendum abrogativo» in cui si sarebbe indotti invece a votare “no”. In realtà, nella Costituzione italiana, non esistono né il referendum confermativo né quello abrogativo: infatti, gli articoli 75 e 138 parlano semplicemente di «referendum popolare», senza altri aggettivi, in cui l’elettore vota, sulla base delle proprie convinzioni, “sì” oppure “no”, secondo una diversa procedura per le leggi ordinarie e per quelle costituzionali.

 

Una “casta” che punisce se stessa? L’argomento di cui si chiacchiera con disinvoltura è la riduzione del numero dei deputati, da 630 a 400, e dei senatori, da 315 a 200. Un taglio «lineare», dicono i bene informati, esattamente come furono «lineari» i tagli che hanno devastato il sistema pensionistico, la sanità, la scuola, lo stato sociale, svuotato le fabbriche e distrutto l’intero apparato industriale del paese. Si vocifera che gli effetti delle sforbiciate che stanno per abbattersi su Montecitorio e Palazzo Madama saranno a dir poco mirabolanti: zac! Risparmi finanziari stellari; zac! Un parlamento mostruosamente efficiente; zac! Una ...continua a leggere "“CONFERMATIVO” SARÀ LEI!"

Referendum: I cittadini dicono NO al passaggio della Provincia del VCO alla Lombardia

I cittadini del VCO affossano con un massiccio astensionismo il referendum voluto dai 5.254 firmatari pari al 3,6% degli elettori e promosso da tal Zanetta, ex parlamentare, affine alla Lega. Ha votato solo il 33% degli aventi diritto. È una sconfitta cocente per chi sperava di aggregarsi o di saltare sul carro legaiolo lombardo, avvalendosi di affinità storiche risibili e anacronistiche. L’idea forse di passare in Lombardia da “area depressa, nonché ultima ruota del carro dell’economia regionale” sarebbe coincisa con “una pioggia di soldi” da Milano. Macroscopiche stupidità referendarie, dal costo di circa 350/400.000 € che graveranno sulle spalle dei cittadini del VCO. Questo referendum, il cui risultato ...continua a leggere "CHISSÀ PERCHÉ"

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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