Riceviamo e pubblichiamo.
"Le condizioni di vita e d'impiego dei lavoratori sono da anni in continuo peggioramento, sotto attacco del padronato – nazionale ed internazionale – e dei suoi governi d'ogni colore, sempre fedeli al sistema capitalista. L'onda delle conquiste del secondo dopoguerra – ottenute grazie a dure lotte operaie – si fermò già al finire degli anni settanta, a fronte dell'esaurirsi del ciclo di crescita economica postbellico del capitalismo e dell'aprirsi di quello di lunga crisi attuale. La Cgil reagì consolidando l'unità con Cisl e Uil, per gestire assieme il pompieraggio delle lotte operaie e la ritirata sindacale, abbracciò la cosiddetta “politica dei sacrifici” sostenendo la necessità di sacrificare gli interessi dei lavoratori in nome del preteso comune e superiore “interesse nazionale”, e sancì così il tradimento del sindacalismo di classe. A seguito di quella storica svolta, la reazione che ne scaturì fu da un lato il delinearsi di una corrente di opposizione all'interno della Cgil denominata “sinistra sindacale” e dall'altro la formazione di nuove organizzazioni sindacali, dette “di base”, che si posero fuori e contro la Cgil, da esse ritenuta definitivamente inservibile alla difesa della classe lavoratrice. Nel tempo, sull'onda ...continua a leggere "PER UNA ASSEMBLEA NAZIONALE AUTOCONVOCATA DEL SINDACALISMO DI CLASSE"